TUTTO E’ UNO
La scienza
ha fatto passi da gigante verso l’unità, avvicinandosi allo spirito,
giungendo a conclusioni a cui molti “grandi” del passato giunsero a loro
volta senza essere presi troppo seriamente.
L’insegnante di Fisica e ricercatore Vittorio Marchi, nato a Roma
il 30 luglio 1938,
da molti anni ha orientato i suoi studi e le sue
ricerche scientifiche verso il tema dello spirito,
oggetto di
discussione delle sue pubblicazioni (tra questi “L’Uno detto Dio” e “La
Scienza dell’Uno” di Macroedizioni),
e dei suoi frequenti incontri con
autorevoli personalità del mondo della scienza e della cultura. Durante una conferenza su Il Dio di domani è “UNO”, V.
Marchi sostiene che ormai da secoli si è insinuato nella mente dell’uomo
il tarlo della separazione, allontanandolo dalla verità assoluta
secondo cui ognuno di noi fa parte dello stesso uno che collega e unisce
ogni cosa.
L’Uno lo hanno identificato molti, tra questi Pitagora, Socrate, Platone, Krishna, Lao Tsé,
e naturalmente Gesù: “Io ed il Padre siamo Uno, chi vede me vede il Padre”.
Secondo V. Marchi tra Dio e gli uomini
ci sono le religioni, tra la conoscenza e la vera realtà ci sono le
scuole (un insieme di nozioni e obblighi contro natura, dato che ogni
disciplina è senza fondamento), tra l’uomo ed il suo corpo ci sono
medicine e ospedali, tra individui e collettività ci sono politici,
governanti e i media.
Questi intermediari hanno privato l’uomo della capacità di essere in
armonia e unito con il proprio Essere, Dio. Questo perché la spiritualità è sperimentazione e non passiva obbedienza a qualsiasi regola, di fatto creata per nascondere il risveglio della coscienza dell’Uno.
A creare
il panico della fine del mondo è il potere che sta morendo, ma
apocalisse è la fine del tempo relativo.
È la mente duale che si crede
un “io diviso” dal resto e teme di uscire dal film che finora ha
chiamato “realtà”.
In realtà si tratta di un parto, un processo partito
da un embrione fisico e mentale e che ora si compie sia nel grande che nel piccolo; indivisi nel grande Essere, nella Terra, come nell’essere umano, contemporaneamente.
La vita in
apparenza può determinare catastrofi nelle forme, ma in nessun caso può
distruggere se stessa nella sostanza, spiega il Professore nei
dettagli; ad impedirglielo è la sua unicità,
oggi intuita anche dalla fisica quantistica,
per la quale l’oggetto,
l’individuo e l’evento non sono separati, come
sostenuto dalla relatività di Einstein, ma compartecipi di una realtà,
quella vera indicata dalla forza debole e manifestata dalla luce pesante
con le sue due particelle messaggere ed il fotone pesante.
Questi sono
gli ultimi risultati della fisica moderna che sono iniziati
sessant’anni fa dalle esperienze di Bell e di Alain Aspect con
l’enunciazione del principio di “non località” (informazione e
comunicazione istantanea di ogni particella presente nel cosmo intelligente
e vivo) e quindi dell’abbattimento del concetto dello spazio-tempo, per
poi approdare agli studi sulla particella Z0.
La cosiddetta “cintura
fotonica” non si trova solo all’esterno della materia nucleare, bensì
anche all’interno.
Si riferisce ad una particolare energia di luce prodotta dal salto quantico di fotoni, in grado di passare da una vecchia banda di energia a “spin”
inferiore ad una nuova a “spin” superiore.
In particolare si tratta di
una banda di energia ricca di fotoni pesanti “Z °”, portatori del
messaggio (informazione), e non di fotoni ordinari (cioe’ quelli che
possono solo trasmettere le immagini).
La sua
influenza sulla struttura delle cose e sulla natura è straordinaria, ma
l’azione più straordinaria è quella che essa esercita soprattutto
sull’uomo. Infatti il salto quantico
interno accresce lo “spin”, cioè la coscienza individuale, mentre
parallelamente fa crescere la coscienza di massa in modo che una nuova
potenzialità conoscitiva si estende anche a chi prima non sapeva niente.
Il prof. Marchi spiega il fenomeno della “Risonanza delta”
o inversione dello spin, che è stato oggetto di osservazione dei
Fisici: uno dei tre quark che costituiscono una particella subatomica,
nucleone, inverte il senso di rotazione, allora i tre quark del nucleone
puntano tutti nello stesso verso e lo spin del nucleone si triplica, da
1/2 diventa 3/2 e la sua energia aumenta del 30%, da 1 Mev a 1.3 Mev.
Precisando che si crea un “salto quantico” della massa nucleare.
Per un
attimo la luce elettromagnetica si ferma ed emerge lo “stato oscuro”
(luce debole/pesante), l’altro dei due lati della luce (quello collegato
come forza debole alle emozioni) e che ha per terminali i 100.000
miliardi di cellule del corpo umano, comprese tra 10.000 miliardi di
neuroni ed un numero incalcolabile di ricettori organici distribuiti come una rete di internet in ogni parte e organo del corpo umano.
I fisici
questo fenomeno lo definiscono “spin-flip”. Poiché è palese il rapporto
della forza ED con il sistema delle emozioni, una forte emozione, uno
shock, è capace di allineare i suoi spin e per un attimo si ferma il
tempo.
Questo processo fa parte del progetto genetico che prevede un
cambio della struttura della materia che compone l’intera biosfera;
questo fenomeno, relativo all’atomo fisico, si riproduce con le stesse
modalità sia a livello di atomo planetario che di atomo cosmico.
Il che conferma la cosiddetta struttura “olografica” dell’universo,
ipotizzata da David Bohm, Karl Pribram e da Dennis Gabor, che nel 1947
vinse il premio Nobel per aver intuito per primo che “L’INTERO IN OGNI
SUA PARTE È UNO”.
Ancora, il
prof. V. Marchi chiarisce come si verificano dei notevoli cambiamenti a
partire dal continuo rallentamento della rotazione della Terra fino
allo stop, punto zero, e all’inversione del suo spin, mentre il magnetismo terrestre
è in diminuzione.
La risonanza di Schuman (frequenza, pulsazione) è
stata di 7,83 cps. per migliaia di anni, ora è sui 12 cps.
Questo
significa che la durata della giornata, pur continuando ad essere
considerata di 24 ore, in realtà corrisponde a 16 ore del vecchio
standard. Più aumenta la frequenza della vibrazione e più aumenta
l’energia fotonica che viene rilasciata alla Terra.
Dal 2002, a
seguito di monitoraggi, pare che le frequenze della Terra siano
aumentate di una ottava. Come risulta da antichi testi sacri il sole un
giorno sorgerà ad ovest e tramonterà ad est, cosa già avvenuta.
Sarà
l’annunciato Punto Zero. In corrispondenza del 21 dicembre del 2012, e
questa è un’osservazione di carattere astronomico, per la prima volta
dopo oltre 25.000 anni il sole nascente coinciderà con il punto di
intersezione della Via Lattea con il piano dell’eclittica.
Molti
astrofisici sono unanimi nel sostenere che questo allineamento con il
centro della galassia farà affluire energia cosmica attraverso la Terra,
e che questo afflusso porterà tutti i terrestri ad un più alto livello
di energia vibrazionale.
Con questa
visione di unità e non di divisione, la “Terra Promessa” non appare più
come un piccolo lembo di terra in Medio Oriente, come molti hanno
creduto e per il quale perfino combattuto.
La Terra promessa, afferma V.
Marchi, tanto sognata ed agognata, dopo la traversata del deserto della
“conoscenza” ma non della “sapienza”, è un panorama che a chiunque si
apre quando si vede che il vero Dio è quello di cui siamo “cellule“.
L’Uno risolve i conflitti, i contrari, gli opposti, perché elimina la loro causa: il due, la divisione.
Gesù
disse: “Vi stupirete quando vedrete a chi assomigliate, ma mille e
mille volte più grande sarà il vostro stupore quando scoprirete i 22
archetipi che esistono da sempre e non nascono e non muoiono e non si
fanno vedere.
Per conoscerli non bisogna essere divisi. Bisogna essere
UNO e solo allora, chi li conosce si libera dal ciclo delle morti”.
(Vangelo di Tommaso Apostolo, log. 83).
Se l’uomo
non fosse divino come potrebbe l’Uno, Dio, percepire se stesso, cioè la
propria totalità infinita? Dunque è l’Universo che configura l’uomo
(cosmoscopio) per identificare se stesso.
Il vangelo che ci hanno
proposto le vecchie teologie non significa “la buona novella”.
La
parola è stata corrotta, il termine originale era evangelo, da
“evanghelos”, messaggio. Come il termine metanoia, che significa cambia
la tua mente, è stato sostituito con convertiti.
Il Prof.
Marchi continua ad esplicare con chiarezza perché il Dio di domani è
Uno. Arriva a ciò spiegando che la forza debole o campo nucleare debole,
scoperta negli anni 70, dirige la fusione nucleare di tutte le stelle
dell’universo, e che è la causa dell’evoluzione della Terra prodotta dal
suo nucleo centrale (cristallo liquido).
È mascherata dalla luce
elettromagnetica (EM), che avvolge tutta la Terra come un velo formato
dalla magnetosfera. Non è visibile, ma si sente sotto forma di emozioni,
energia, amore, eros, etc.
La forza
debole sta trasformando il cuore delle stelle, della Terra, e sta
trasformando anche il cervello dell’essere umano, che è una vera e
propria antenna cosmica.
In sintesi, egli afferma che sono i due lati della forza (campo) elettrodebole ED.
La luce
elettromagnetica mostra solo il visibile (5%) crea l’orizzonte illusorio
(orizzonte degli eventi) crea lo spazio ed il tempo, è matrix (realtà
apparente o virtuale).
La luce elettromagnetica è il lato oscuro che sta diminuendo.
La luce
debole trasmette amore, emozione, coscienza, eros unisce il visibile
all’invisibile, dirige l’evoluzione cosmica, provoca la trasmutazione
delle sostanze, trasforma la materia nucleare.
La luce debole è il lato luminoso che sta crescendo.
Gli
effetti evidenti sono il riscaldamento globale, il clima impazzito, la
follia umana crescente, la diminuzione della gravità e del campo
magnetico terrestre, l’aumento della sismicità.
Il Dio di domani è UNO – Prof. Vittorio Marchi - Macroedizioni
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